La guida turistica di Nantes in italiano: errori di traduzione e linguaggio non inclusivo

Traduzione guida turistica

La guida turistica Nantes Tourisme in italiano

Ci siamo recentemente imbattuti nella traduzione italiana della guida turistica ufficiale della città di Nantes, disponibile per il download sul sito www.nantes-tourisme.com.

A livello globale, la guida presenta, purtroppo, una traduzione non scorrevole con numerosi errori di traduzione e un linguaggio che risulta alquanto innaturale a un lettore nativo italiano. La stessa guida non è disponibile in lingua francese sul sito (o, almeno, noi non l’abbiamo trovata) e non è pertanto possibile confrontare la versione tradotta in italiano con l’originale, ma la scarsa qualità del testo parla da sé.

Gli errori di traduzione nella versione italiana della guida turistica

Già nel paragrafo introduttivo, di cui riportiamo un’immagine qui sotto, ma anche nel resto della traduzione della guida, si evidenziano:

  • strutture sintattiche piuttosto contorte e complesse, che ricalcano in tutta probabilità le strutture originali francesi, risultando così poco naturali in italiano e talvolta di difficile comprensione;
  • un uso non sempre corretto della punteggiatura, ad es. i puntini di sospensione che, come illustra Treccani, si usano per indicare che il discorso è sospeso per imbarazzo, titubanza o allusione, mentre nel paragrafo della guida sono utilizzati al posto di “ecc.”;
  • l’omissione di congiunzioni talvolta necessarie, ad es. “il verde accompagna l’urbanistica, le opere d’arte del Voyage à Nantes stimolano l’immaginazione e le passeggiate a piedi o in bicicletta conducono a spazi pubblici e conviviali”;
  • l’uso incorretto di preposizioni, ad es. “lungo una collezione pubblica”;
  • scelte terminologiche inadatte, ad es. l’uso del termine “servizi accoglienza”, che, omettendo l’aggettivo “turistica”, risulta più frequentemente associato all’accoglienza per l’immigrazione o le persone in situazioni di disagio economico o sociale.

L’uso di un linguaggio non inclusivo nella traduzione italiana

Come se la qualità linguistica della guida non fosse già compromessa dagli errori di traduzione e dalle scelte incorrette che abbiamo appena esaminato, a peggiorare le cose ci pensa l’uso di un linguaggio non inclusivo completamente errato nella sezione dedicata all’accessibilità dei servizi turistici.

Ecco di seguito un breve estratto dell’introduzione alla sezione sull’accessibilità.

Nel trattare il tema della disabilità, la comunicazione in italiano si è progressivamente evoluta per evitare l’uso di termini ed espressioni discriminatori quali, ad esempio, disabile, invalido/a, handicappato/a, che mettono in risalto soltanto la caratteristica della disabilità e fanno coincidere l’individuo con l’attributo che lo caratterizza. La lingua ha così trovato soluzioni che mettono al primo posto la persona e che non lasciano percepire la disabilità come una diversità.

Nelle poche righe riportate sopra quasi tutte le espressioni utilizzate per indicare i diversi tipi di disabilità sono oggi considerate obsolete e discriminatorie. Si tratta, purtroppo, di errori di comunicazione istituzionale che un ente di promozione turistica locale non può permettersi di commettere.

Gli errori di traduzione e le corrispondenti soluzioni inclusive

Iniziamo ad esaminare i termini non inclusivi utilizzati erroneamente nella guida.

  • mal udenti: si tratta probabilmente di un calco del termine francese malentendants, che al contrario non è considerato discriminatorio. Nonostante esistano in italiano occorrenze di mal udente e Treccani lo indichi come un neologismo del 2008, l’uso di questo termine è fortemente sconsigliato.

Come spiega il sito parlarecivile.it, “Non vedente e non udente sono due locuzioni che indicano persone che non vedono o non sentono totalmente o parzialmente. Hanno sostituito i termini cieco e sordo, considerati troppo offensivi. Sono perifrasi che si usano pensando di rendere la realtà meno pesante. Dire non vedente o non udente invece di cieco o sordo non cambia la realtà di chi vive una situazione di minorazione sensoriale, né contribuisce a ridurre lo svantaggio potenziale dovuto alla minorazione”.

Sempre parlarecivile.it insegna che i traducenti più adatti per il termine francese malentendant sono invece persona con disabilità uditiva o persona con deficit uditivo.

  • mal vedenti o non vedenti: anche in questo caso si tratti di calchi dei termini francesi mal-voyants e non-voyants. Come già illustrato sopra parlarecivile.it specifica “Meglio non usare espressioni eufemistiche o politically correct come “non udente e non vedente” e sostituirle con “sordo” o “cieco”. Alternative possibili sono persona con disabilità visiva o persona con deficit visivo.
  • disabili mentali: anche per questo termine ci viene in aiuto il portale parlarecivile.it, il quale, in corrispondenza di disabile ci informa che “disabile è un aggettivo. Vuol dire “che ha una disabilità”, intesa oggi come un’interazione dinamica fra la persona disabile e l’ambiente, con al centro la questione delle barriere. Il problema di disabile è che non lo si percepisce più come aggettivo, si è trasformato in sostantivo. Disabile è un’evoluzione di handicappato”, ed è invece consigliabile, come visto sopra, sostituirlo con l’espressione più precisa persona con disabilità. Per quanto riguarda, in questo caso specifico, il riferimento al disturbo mentale, parlarecivile.it raccomanda di utilizzare le espressioni “persona con disturbo mentale o psichico oppure persona con sofferenza mentale, per evitare di identificare l’individuo con la sua malattia, di riproporre lo stigma dell’inguaribilità (la persona in molti casi potrà riprendere una vita normale) e della pericolosità sociale, mettendo al centro sempre il valore della persona”.

Il paragrafo sull’accessibilità all’interno della guida continua poi con una traduzione scomposta, ambigua e a tratti incomprensibile. Informazioni fondamentali per far sì che una persona con disabilità non si scoraggi di fronte alle difficoltà di viaggiare e possa apprezzare gli sforzi fatti dall’amministrazione locale nell’applicazione di misure che ne favoriscono la visita e il soggiorno risultano così fuorvianti o non del tutto chiare. Ecco, infatti, come prosegue il paragrafo.

Ci asteniamo da una disamina dettagliata delle inesattezze traduttive e della fraseologia innaturale in italiano, e ci limitiamo a citare solo alcune traduzioni che riteniamo errate:

  • il verbo “anticipare”, usato qui, secondo noi, in modo errato, volendo in realtà intendere “avvisare preventivamente”;
  • l’espressione “mezzi specifici”, che risulta, a nostro avviso, ambigua, in quanto può far intendere che siano a disposizione veicoli speciali di locomozione per gli spostamenti, quando in realtà si tratta piuttosto di “strumenti” speciali dedicati alle persone con disabilità e che vengono elencati subito dopo;
  • il termine “voglie”, che non riteniamo consono al contesto e al registro della guida, da sostituire con “desideri”.

Una traduzione errata è una traduzione dannosa e pericolosa

Il resto della traduzione della guida, che conta ben 164 pagine, prosegue ahinoi allo stesso modo con un linguaggio inadeguato per una pubblicazione che dovrebbe essere il punto di riferimento per tutti i turisti provenienti dall’Italia che vogliono apprezzare le meraviglie di Nantes.

Nel settore del turismo e dei viaggi dovrebbe essere oramai inutile sottolineare quanti danni può provocare in termini di immagine e prestigio una traduzione errata, inesatta o fuorviante. Ma la corsa al risparmio sulle traduzioni a discapito della qualità non si arresta, e per questo non possiamo che essere amareggiati e sconfortati.

Ma noi di Getaway Translations non ci abbattiamo e continuiamo a lavorare con i nostri traduttori nativi europei specializzati in turismo per offrire traduzioni di qualità che non deludono né i nostri committenti, né i turisti, cioè i destinatari delle guide e di tutti i testi che traduciamo. Scopri i nostri servizi di traduzione per turismo e viaggi.

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